Prof. Scavia: pazienti sempre più coinvolti nella cura del proprio sorriso
Mirate e sofisticate le nuove tecnologie in tema di cura e bellezza del sorriso; per approfondire questo argomento ci rechiamo presso la Clinica Odontoaesthetics di Milano 3 diretta dal Prof. Stefano Scavia – esperto in implantologia, parodontologia e rigenerazione dei tessuti orali e fondatore della Minimal Invasive Dental Academy. Qui si applicano nuovi metodi di intervento per restauri di eccellente qualità estetica, nonché di rapida applicazione.
Tra le tecnologie impiegate presso la Clinica Odontoaesthetics (www.odontoaesthetics.it), molte sono le nuove procedure utilizzate in sostituzione di quelle tradizionali, come l’impronta digitale ed il restauro estetico con materiali di nuova generazione.
Ed una grande novità: il coinvolgimento in maniera diretta del paziente, chiamato a collaborare attivamente con il dentista, persino sulla definizione dei particolari del suo sorriso, agendo passo dopo passo e con la possibilità di vedere in anteprima l’effetto finale.
Dal colore della dentatura alla presa dell’impronta, dall’intarsio alla corona, il paziente viene chiamato ad intervenire in molti passaggi della cura del sorriso. Ne parliamo col Prof. Scavia.
Quali sono i nuovi scenari di cura sia per la salute che per l’estetica della bocca (le tecniche di nuova generazione)?
“Nelle realtà professionali odontoiatriche d’eccellenza miriamo ad ottenere risultati impeccabili seguendo il principio guida del biomimetismo. Imitando ciò che la natura crea è possibile ottenere una perfetta integrazione estetica e funzionale rispettando i delicati equilibri fisiologici del nostro cavo orale così come dell’intero nostro organismo. Questa filosofia di lavoro si integra perfettamente con il concetto di mini-invasività sviluppato dalla nostra scuola (M.I.D.A.), che promuove sofisticate tecniche al fine di effettuare gli interventi in maniera più conservativa, in meno sedute e con minor disagio durante e dopo la terapia.
Quali sono i campi di applicazione del biomimetismo in odontoiatria?
“L’imitazione di ciò che la natura crea è un principio guida che trae origini dalla biologia e dalla storia dell’arte; la nostra scuola è convinta che l’eccellenza si sposi perfettamente con questo concetto, consentendone l’applicazione alla medicina moderna e pertanto a differenti branche dell’odontoiatria. Questa filosofia di lavoro non si sviluppa solamente nelle ricostruzioni dentali, per ottenere resa estetica e funzione ideale, ma è di fondamentale importanza nelle procedure di rigenerazione gengivale, ricostruzione ossea e implantologia”.
Impronta rilevata digitalmente, anziché presa direttamente nella bocca del paziente. Quali sono le differenze ed i vantaggi di questa procedura?
“Spesso la presa delle impronte con le paste tradizionali può creare notevoli fastidi al paziente. Con la scansione digitale in pochi secondi possiamo ottenere un modello tridimensionale del sorriso, con un altissimo livello di precisione e definizione. Inoltre ad una TAC 3D, realizzata per motivi diagnostici, possiamo accoppiare la scansione intraorale, ottenendo in tempo reale la stampa tridimensionale dei modelli e la progettazione ed elaborazione pre-operatoria di interventi protesici e chirurgici”.
E’ possibile ridurre il numero di sedute grazie alle nuove tecnologie?
“Grazie all’odontoiatria chair-side è oggi possibile realizzare, tramite l’impronta digitale, in un’unica seduta e con una precisione pressoché assoluta, qualsiasi tipo di restauro altamente conservativo, con caratteristiche estetiche e meccaniche biomimetiche e con spessori e proporzioni equivalenti a quelli dei tessuti naturali. Sono ricostruzioni con caratteristiche di resistenza, trasparenza e traslucenza tali da renderli indistinguibili dagli elementi naturali”.
Tra i restauri dentali operati dallo specialista vi sono intarsi e ricostruzioni estetiche. Come interviene il dentista relativamente a tali procedure?
“L’odontoiatria addittiva viene considerata in questo contesto lo stato dell’arte: il dente viene preparato in maniera minimamente invasiva, ripristinando ciò che è andato perso o compromesso, senza rimuovere ulteriore tessuto. Si procede con la scansione digitale della bocca, tramite un software in continua evoluzione si elabora il restauro in ogni suo particolare ed un’intelligenza artificiale legge la forma dei denti naturali e ricostruisce la forma anatomica del dente compromesso. La ricostruzione viene poi creata da un fresatore a controllo numerico di ultima generazione e solidarizzata al dente in maniera definitiva e irreversibile”.
In che modo il paziente viene coinvolto così da poter intervenire persino sui dettagli del proprio sorriso?
“Dopo la scansione digitale, paziente e medico visualizzano la bocca in 3D su un ledwall dove inizia la fase di elaborazione del nuovo sorriso. Un software di ultima generazione, attraverso la rappresentazione tridimensionale del volto del paziente, permette di scegliere, provare e visualizzare in tempo reale ogni dettaglio del proprio sorriso, simulandone il risultato finale”.
In che modo è possibile replicare in modo perfetto il colore della dentatura di un paziente e rendere un manufatto protesico indistinguibile da un dente naturale?
“Uno degli ultimi ritrovati della tecnologia si chiama spettrofotometro, uno strumento in grado di rilevare digitalmente con assoluta precisione il colore, le sfumature e le trasparenze dei denti naturali del paziente. In questo modo il restauro potrà essere realizzato con caratteristiche estetiche e cromatiche identiche ai denti naturali, mimetizzandosi perfettamente con essi”.
Con queste tecnologie così avanzate e con i nuovi materiali sarà un giorno possibile “potenziare” le caratteristiche fisiche dei nostri denti?
“Fortunatamente nasciamo e restiamo ancora esseri umani, con i nostri pregi ed i nostri limiti, e tutto ciò che viene ricostruito artificialmente deve pertanto amalgamarsi adeguatamente nel nostro organismo sia esteticamente che funzionalmente. Cercare di prevaricare o forzare questo equilibrio comporterebbe più danni che benefici”.
Intende dire che è meglio ricostruire mantenendo però i limiti dettati dalla natura?
“Ai miei pazienti ed ai colleghi che seguono i miei corsi dico sempre: “Demolire è spesso semplice, ricostruire ciò che è andato perso è molto complesso:questo è lo stato dell’arte.” Il biomimetismo si basa sul ricostruire e ripristinare in termini funzionali (implantologia, rigenerazione dei tessuti ossei e gengivali, restauri protesici) ed estetici (faccette, chirurgia plastica gengivale etc.) ciò che madre natura ha fatto, come un camaleonte che simula su se stesso l’ambiente che lo circonda per preservare la propria sopravvivenza”.